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Diario Di Una Notte Terribile


Il fatto è stato riportato da tutti i giornali e dalle tv:


Nella notte tra il 25 ed il 26 aprile 2009, nel centro storico di Albenga, un gruppo di "bravi ragazzi" esce da un locale.
Forse a causa di qualche bicchiere di troppo questi iniziano a schiamazzare.

Gli abitanti del vicolo li invitano a fare silenzio ed andarsene e...loro - in tutta risposta decidono di orinare sulla porta dell'abitazione di un gruppo di braccianti extracomunitari.

Costoro li invitano a smettere, anche perchè il giorno successivo avrebbero dovuto lavorare ma....all'improvviso uno dei maghrebini viene ferito ad una gamba con un arma da taglio.

Ne segue una rissa i feriti sono quattro e, più tardi, nel cuore della notte, gli amici dei "bravi ragazzi decidono di organizzare un raid punitivo incendiario presso l'abitazione degli immigrati, causando all'unico occupante rimasto (un bracciante agricolo di 30 anni) un intossicazione a causa della quale è tuttora in prognosi riservata.

Quello che segue, pubblicato anche sul quotidiano on-line www.savonaeponente.com, è il racconto di ciò che è accaduto visto dagli occhi (e dal cuore?) di chi ha vissuto quei terribili momenti

Albenga: Diario di una notte terribile raccontato dall’Ispettore Dagnino

DA GIANLUCA DAGNINO (Ispettore di Polizia Municipale Albenga) - Purtroppo, in qualità, di Ispettore di Polizia Municipale ho dovuto - mio malgrado - intervenire la notte tra sabato e domenica in Vico Scotto - teatro dei tristi fatti di cronaca.La mia vorrebbe essere una testimonianza in presa diretta di chi ha visto gli eventi in un momento appena successivo all’accaduto e.......

.........mi sia permesso, anche uno sfogo, una amara considerazione su come è diventata questa Città che, pensavo di conoscere da sempre e che mi onoro (in qualche maniera) di servire.

Ma veniamo ai fatti…era circa la mezzanotte quando riceviamo una telefonata dei Carabinieri che ci segnalano la situazione accaduta chiedendo ausilio e ci specificano la gravità dei fatti.

Andiamo sul posto letteralmente volando…lo spettacolo che si presenta è quasi surreale (ma il peggio dovrà ancora accadere): sangue…gruppi di ragazzi…insulti…una porta in ferro chiusa…all’interno l’extracomunitario ferito…cerchiamo di farci aprire…dalla finestra (un piccolo rettangolo) occhi indagatori…vedono che si tratta di persone in divisa…ci aprono…entriamo…con noi un milite del 118 ed un infermiere….

All’interno del locale, un magazzino , un garage, diviso in due stanze…da un lato una cucinetta, un tavolo da pranzo, dall’altro qualche brandina al suolo e riverso su una di queste il ferito…

I soccorsi  lo prelevano in  fretta…All’esterno veniamo a conoscenza dei fatti…ci sono altri feriti al Pronto Soccorso.

E….proprio dal Pronto Soccorso giunge la successiva telefonata…

Infatti nell’atrio si è formato un capannello di persone e…il timore degli operatori sanitari è che proprio lì possano esservi recrudescenze della rissa.

Ci rechiamo lì attraversando a piedi il vicolo…tanti giovani…ragazzi indubbiamente italiani…si sentono delle voci al nostro indirizzo “Usateli i manganelli!”

Arriviamo in ospedale…la situazione è in quello stato di “calma apparente” che fa presagire l’imminente bufera…

Gruppi di ragazzi dall’apparente età di poco più di diciotto anni…guardano…alcuni imprecano…vorrebbero entrare…uno di loro…alto circa un metro e 40 …sembra un bambino, ma mi dicono sia un diciassettenne….mi guarda e con un appropriato uso della lingua di Dante dice…”Minchia…ce lo avessi io il manganello… (Come se ci divertissimo ad uscire in servizio imbardati come alberi natalizi!!!).

I feriti vengono immediatamente curati…e…all’uscita i ragazzi italiani coinvolti accolti dai coetanei come eroi…e loro…come tali sembrano comportarsi…

Mi chiedo se nessuno di loro avrà pensato di avere una casa…una famiglia…che so magari qualche genitore che…in un recente passato possa aver vissuto con disagio la situazione dell’immigrato in una terra indubbiamente ostile e refrattaria al cambiamento quale spesso è ed è stata Albenga…ma…è solo questione di un attimo…

Sono circa le 3…è ora di rientrare in ufficio…fare due righe di relazione e…andarcene a dormire…avremmo dovuto finire all’una e mezza…è tardi e…forse…per fortuna tutto è finito…

Imbastisco la relazione…il telefono suona di nuovo…il collega mi guarda stupito…rispondo…ancora i Carabinieri…In Vico Scotto…un alloggio a fuoco…

Ancora di corsa…vola…vola…non si arriva mai…le fiamme…la gente che abita li…manichette dell’acqua…estintori trovati qua e la…

“All’interno c’è una persona”…ci dicono…

Ci sono nuovamente i Carabinieri…ed ecco arrivare i Vigili del Fuoco…quella maledetta porta di ferro…difficile da aprire….all’interno della quale…non si avverte più neppure un colpo di tosse…

“Resisti…resisti..coraggio….” è l’urlo disperato dei soccorritori…

La porta finalmente cede…il ragazzo in via di soffocamento viene portato via…

Così, alle cinque del mattino, per noi si conclude la serata…per i Carabinieri…per i soccorritori…ed il personale medico non so se e quando si è conclusa.

Questa, purtroppo, è diventata la città per la quale lavoro…

Spesso entro nelle scuole elementari dove cerco di trasmettere ai bambini oltrechè qualche rudimento di educazione stradale, la cultura del rispetto delle regole e di chi è diverso da noi…quando giro per Albenga i bambini  mi salutano…qualcuno si ferma a parlare con me…..

Ma…i bambini crescono ed io mi chiedo se posso mai avere sbagliato qualcosa.

Gianluca Dagnino - Ispettore Polizia Municipale Albenga

 
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