George Harrison Tribute - Sito di Gianluca Dagnino

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Those Boys From Liverpool

Tributo a George Harrison

Ricorre, in questo periodo, il cinquantesimo anno dalla pubblicazione del primo 45' dei Beatles: Love Me Do. Per questa occasione ho voluto fare, a tutti Voi, un piccolo regalo frutto di un lungo lavoro di ricerca, elaborazione, missaggio e, non ultimo, preparazione grafica.
Si tratta di un doppio cd, contenente anche le copertine, con tutte le più belle canzoni di George Harrison interpretate da artisti di ogni tipo; conosciutissimi, semi-conosciuti o, quasi anonimi.
Questo è un "lavoro" che, oltre a non essere reperibile in commercio, mi ha tenuto occupato un bel po di tempo. Infatti ho selezionato quasi un centinaio di canzoni, ascoltate e, talune, scartate per preparare questa doppia raccolta.

Ovviamente, le canzoni occupano un periodo temporale molto lungo; dal 1963 al 2002, dal secondo disco dei Beatles all'ultimo album (postumo) di George con un inedito, mai ufficialmente inciso da Harrison.
Premetto, prima di analizzare brevemente i brani, che ho tralasciato la cover più famosa: Something, nell'interpretazione di Frank Sinatra. Perchè? Ammetto che Frank non mi dispiace quando canta My Way ma, Something, non mi pare nelle sue corde.
Quella che segue vuol'essere una piccola disamina delle canzoni e del criterio adottato.
Un ultimo particolare: alcuni brani sono interpretati da vari autori e, quindi, si trovano più volte nei cd ma, questa, non è una manchevolezza, anzi, è una prova di come una bella canzone resti stupenda e, ne contempo, diversa a seconda dell'interprete

CD 1

Il disco comincia con il primo brano pubblicato da Harrison; Don't bother me,  interpretato dai britannici Smithereens in una versione simile all'originale.
Si prosegue con una versione gospel del "più grande successo di George", My sweet lord, con la voce di Billy Preston.  
Il gruppo, quasi punk di Jenny Lewis ci propone una scateneta versione di
Handle me with care, successo dei Travelling Wilburys di cui Harrison fu uno dei fondatori. Eric Clapton, dall'ultimo album Brainwashed, propone Run so far e, Cat Stevens una versione acustica e struggente di All things must pass.

Il periodo di Beatles è ben interpretato dai coetanei Hollies con If i needed someone, tratto da Rubber Soul del 1965.
Tra i lavori meno conosciuti si annoverano i seguenti; Sue me sue your blues, del 73 e la sottovalutata That's the way it goes, tratta da Gone Troppo del 82 e, ancora Horse to the water, ultimo brano pubblicato, in vita.
Una grande voce americana, Ella Fitzgerald che non ha bisogno di presentazioni, interpreta superbamente, dall'Album Bianco,
Savoy Truffle, a cui seguono gli Ocean Colour Scene con una scatenata versione di Wah Wah.
Una delle ultime canzoni scritte per i Beatles è
For you blue, da Let It Be, qui con la voce di Paul McCartney. Joe Brown torna con Here comes the sun, mentre il rocker statunitense Tom Petty si cimenta con I need you che sembra scritta apposta per lui.
Una versione metal di
I want to tell you è proposta da Ted Nugent, mentre Leon Russel che già la cantò al Concerto per il Bangladesh ripropone, in chiave psichedelica, Beware of darkness.
Un duetto d'eccezione è quello formato, per l'occasione, da Paul McCartney ed Eric Clapton conla migliore versione di
Something di sempre (escluso l'originale).
Nel 1973 Ronnie Spector, moglie del produttore Phil, propose
Try some, buy some (tenetela a mente perchè nel secondo cd....).
Il periodo "indiano" è qui ricordato da Jeff Jynne (Electric Light Orchestra) e Anouska Shankar con
The inner light.
A suo tempo fu apprezzata quasi quanto l'originale;
While my guitar gently weeps, cantata da Jeff Haley. Boy George, invece, ripropone My sweet lord. Il primo cd si conclude con la dolce That is all ad opera di Harry Nilsson.

CD 2


Il secondo cd si apre con una giovanissima Olivia Newton John che ci propone What is life del 1970, seguita da una mirabile versione di While my guitar gently weeps di Carlos Santana.
Il talentuoso chitarrista Alvin Lee interpreta
So Sad,tratta da Dark Horse del 1974.
Joe Cocker, e la sua inimitabile voce si cimentano con un'altra versione di
Beware of darkess.
Il brano successivo è, di fatto, la cover di una cover, infatti,
Got my mind set on you, ultimo n.1 di George era una cover di del 1959.

L'inedito: Sour milk sea, inciso dai Beatles nel 1968 (che state ascoltando in sottofondo) e scartato durante la lavorazione dell'Album Bianco fu, però. affidato alla voce di Jackie Lomax, se volete scaricare l'originale, lo trovate qui.
A Gary Brooker, cantante e tasierista dei Procol Harum, è affidata Old brown shoe, mentre Ron Wood, bassista dei Rolling Stone esegue Far east man.
Fedele all'originale è
Here comes the sun degli scozzesi Travis. David Bowie si dedica, magistralmente a Try some, buy some e, Dave Davies, cantante degli Hollies propone una bella versione di un altro grande successo di Harrison; Give me love (Give me peace on earth).
La blues band inglese Davy Knowles and Back door slam, con un sound simile a quello dei Nomadi, propone l'inno
Hear me lord.
Tornano i Cowboy Junkies con
Isn't it a pity.
L'americano Elliot Smith si dedica ad un'altro brano tratto dall'Album Bianco;
Long, long, long.
Eric Clapton, il cui sodalizio con George fu di lunga data, ha proposto
Love comes to everyone del 1978.
Il gruppo "garage" dei Silver Hawk ha scelto, come tributo,
Awaiting on you all, e gli hard rocker Power Station, Taxman.
Il cantante cristiano Larry Norman reinterpreta, in chiave soul,
My sweet lord.
Anche la musica country ha reso omaggio al "quiet Beatle" con Willie Nelson ed una particolare versione di
Something.

A questo punto, mi sa, che ho detto quasi tutto, resta solo il disco da scaricare.

Potete trovarlo qui.

Se volete registrarvi, è gratis, e scaricate un po' più velocemente, se non volete, il doppio cd si scarica lo stesso senza problemi.

Buon Ascolto

 
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